Sappiamo bene come la transizione digitale sia al centro della strategia di sviluppo dell’Unione europea, ma conosciamo cosa pensano i cittadini degli sforzi messi in campo dalla UE? La risposta a questa domanda arriva grazie all’Eurobarometro, ovvero i sondaggi commissionati periodicamente dalle istituzioni europee per conoscere l’opinione pubblica dei Paesi membri e le istanze dei cittadini.
Tra i vari aspetti analizzati non poteva mancare, ovviamente, un’indagine che indagasse gli umori e le aspettative delle persone in merito agli sforzi compiuti – e da compiere – nell’ambito della transizione digitale. Vediamo allora i principali risultati.
Eurobarometro, i risultati dell’indagine sui cittadini e la transizione digitale
Dai risultati che emergono dall’Eurobarometro si evince come i cittadini europei siano consapevoli delle sfide che pone la transizione digitale. Quasi l’80 % del campione analizzato crede infatti che lo sviluppo tecnologico avrà un impatto importante sulla sua vita professionale e personale, oltre ad essere fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici (66%). La maggioranza dei cittadini europei è inoltre convinta che il potenziamento della connettività (76%) e il rafforzamento della cybersicurezza (77%) miglioreranno la loro fruizione quotidiana della tecnologia. L’entità delle sfide impone, secondo l’80% del campione analizzato, una maggior collaborazione tra gli Stati membri al fine di rendere più ampio l’accesso delle tecnologie digitali rendendo la UE competitiva sul mercato internazionale.
La formazione e i diritti nell’epoca della transizione digitale
Nessun pieno sviluppo potrà però essere raggiunto senza porre attenzione a due fattori fondamentali: la formazione e la tutela dei diritti. Il 67% dei cittadini europei vorrebbe che gli sforzi nella formazione digitale fossero ulteriormente potenziati. L’acquisizione delle digital skills e del digital mindset sono infatti due fattori necessari per poter realizzare pienamente il proprio diritto alla cittadinanza in un mondo sempre più tecnologico.
Il punto però non è solo lavorare sull’acquisizione e sull’accesso alla tecnologia, ma creare un impalcatura legislativa che assicuri l’implementazione dei diritti digitali. Ad oggi solo il 50% dei cittadini sono pienamente soddisfatti degli sforzi compiuti dall’Ue in tema di diritti digitali, mentre un pieno 36% crede di non essere ancora pienamente tutelato.
Analizzando nel dettaglio le preoccupazioni degli europei, possiamo notare come in cima alle priorità vi sia, innanzitutto, la necessità di assicurare un «ambiente digitale sicuro» per i bambini e i giovani, cui segue la possibilità di avere pieno controllo sui propri dati in Internet, tanto in vita quanto nella gestione della propria eredità digitale. Assieme a queste richieste, infine, i cittadini europei chiedono siano aumentati gli sforzi per ridurre l’impatto ambientale dei beni e dei servizi digitali e che sia assicurata, nell’epoca dell’intelligenza artificiale, una piena e libera possibilità di scelta .
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