Dopo anni di proposte, confronti e discussioni, finalmente è arrivato in porto l’obbligo di assicurare le imprese italiane con la copertura assicurativa delle Catastrofi Naturali (CATNAT).
È ragionevole pensare che una spinta determinante verso questa decisione del Governo sia arrivata dall’incremento preoccupante dei disastri causati da esondazioni, alluvioni, trombe d’aria.
È condivisa da tutti ormai la consapevolezza, bastano le immagini televisive a persuaderci, che i cambiamenti climatici ci stanno portando verso condizioni di vita “inospitali”: l’Italia, in particolare, è passata dalla collocazione in zona temperata, alla nuova sistemazione in zona subtropicale. E ciò ovviamente sta comportando uno sviluppo progressivo di fenomeni naturali funesti.
L’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo sulle catastrofi naturali
Lo Stato italiano, conscio di un tale peggioramento, ha ritenuto maturo il momento di passare la palla agli assicuratori, dato che questi operatori si occupano, come si sa, di disastri naturali “per mestiere”.
L’obbligo assicurativo, introdotto dalla Legge Finanziaria 2024 (art. 1, commi 101 e ss. della legge 30 dicembre 2023, n. 213), entrerà in vigore il primo gennaio 2025 e interesserà tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia, relativamente ai danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali a “terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali, iscritti a bilancio.” Si tratta pertanto di un campo applicativo ben vasto, che va a toccare anche aree prima escluse da assicurazioni, quali ad es. i terreni.
Alle regole previste dalla suddetta Legge si dovranno affiancare le istruzioni operative dei ministeri competenti. In particolare è atteso un decreto attuativo del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made In Italy) e del MEF (Ministero dell’Economia e Finanze). Il testo non è al momento pronto, ma ancora “in gestazione”. Resta dunque l’incognita, al momento, dei tempi di emanazione, con un ritardo che rischia di creare non poche difficoltà da parte delle imprese interessate.
In attesa comunque del decreto attuativo, già la Legge di Bilancio individua gli eventi catastrofali che saranno assicurati, ossia: sismi, alluvioni, frane, inondazioni, esondazioni. Inoltre risulta che il Governo ha affidato al CONSAP il compito di redigere un elenco di Periti, specializzati nella trattazione di danni da CATNAT.
L’adeguamento dei premi assicurativi e la riassicurazione del rischio
Si attendono poi dettagli sulla determinazione e sull’adeguamento dei premi assicurativi. Così come anticipato dal MIMIT, i premi saranno proporzionali al rischio, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati.
Le compagnie assicurative, entro i limiti della propria capacità di coprire tali rischi e in coerenza con il fabbisogno di solvibilità globale, non potranno rifiutarsi di stipulare polizze con le imprese.
Alle spalle delle Compagnie ci sarà la SACE S.p.A., che riassicurerà i rischi mediante la sottoscrizione di apposite convenzioni, a condizioni di mercato: copertura fino al 50% degli indennizzi e comunque non superiore a 5.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. In tale compito riassicurativo sarà affiancata da un Fondo di garanzia da parte dello Stato.
Sempre la SACE BT ha già presentato al mercato la polizza “Protezione Rischio Clima” stand alone, dedicata alle PMI, con una scala di percentuale di rischio coperta (40-60-80-100%), e scoperto del 15%.
Giorgio Pennazzato
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