Gli obiettivi di sostenibilità economica e di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG – Environmental, Social and Governance) si vanno progressivamente intersecando e sono oggi al centro del dibattito sulle prospettive dell’economia globale, assumendo rilievo anche e soprattutto per il settore bancario e finanziario, in relazione al ruolo che questo è chiamato sistemicamente a svolgere in assoluto e, quindi, anche nel favorire la transizione verso un’economia più sostenibile.

Si aprono nuovi scenari complessi, con obiettivi condivisibili che peraltro, si consideravano un tempo in conflitto fra loro, La nuova condizione di scenario sembra invece attenuare questo timore, poiché gli obiettivi ESG si combinano con la crescita macro e micro del sistema economico generando un’inattesa coesistenza fra “buono” e “redditizio” (good and profitable). La sostenibilità non è più in concetto solo economico, ma si va ampliando, coinvolgendo i tre ambiti identificati con l’acronimo qui commentato.

Anche gli Stati Sovrani sono attivi nel segmento. Nel contesto italiano è iniziato il collocamento dei BTP Green; in quanto novità ha incontrato una fortissima domanda: 80mld€ su un’offerta di 8,5mld€. Una emissione che si accosta a numerose altre iniziative già realizzate in altri Paesi o in corso di esecuzione. Nessuna particolare innovazione tecnica, un’importante novità sotto il profilo della destinazione dei fondi raccolti, riconducibile alla riclassificazione dei titoli di spesa del bilancio pubblico in termini di compliance ai fattori E, S e G della finanza socialmente responsabile.

Lo sviluppo sostenibile costituisce ormai una priorità assoluta, socialmente per evitare che le azioni di oggi possano compromettere il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni future. Non a caso, gli orientamenti internazionali e le regole europee da tempo si stanno muovendo con decisione in questa direzione e negli ultimi anni si stanno intensificando. Non è più una situazione di conflitto con il mondo economico, quanto una vera e propria convergenza di interessi. Le esigenze ESG consentono di estendere e consolidare nel tempo le opportunità di reddito e continuità aziendale in molti settori. Percepire con ritardo questa evidenza potrebbe comportare nei prossimi anni l’esclusione dal mercato. Le armi del marketing sono indirizzate in modo convergente verso i principi ESG e i rating delle agenzie premiano quelle aziende che investono nel comparto e trasformano la propria offerta di prodotti e la relativa azione promozionale.

Il sistema finanziario rappresenta uno snodo fondamentale per il perseguimento di obiettivi. Gli intermediari sono chiamati a incorporare le esigenze ambientali nelle proprie strategie, attività e politiche di gestione dei rischi; i rischi ESG devono entrare a far parte in via ordinaria nella valutazione della destinazione dei crediti e dei servizi e delle attività di investimento. È compito della finanza, quindi, promuovere comportamenti virtuosi delle imprese che adottano processi sostenibili, convogliando risorse verso quei progetti e iniziative che migliorano il contesto ambientale e sociale in cui viviamo. Conoscere correttamente il framework delle regole e dei principi ESG è un tema dominante nelle esigenze formative e di aggiornamento di tutti i collaboratori nell’area dell’intermediazione per meglio approntare la propria attività.

La formazione e l’aggiornamento professionale delle banche, delle compagnie di assicurazione, delle SIM e delle SGR dedicano crescente attenzione a programmi che individuino la conoscenza dei contenuti e l’ottenimento di idonee certificazioni professionali. Ricordiamo infine, che economia è vocabolo che origina da oikos nomos, le regole per gestire le risorse che sono scarse, una definizione che aderisce in pieno alle preoccupazioni che condizioneranno gli anni a venire.

Non vi è conflitto tra economia e ambiente; anzi è fondamentale una stretta collaborazione.

 

Giuseppe G Santorsola
Professore Ordinario di Asset Management,
Corporate Finance e Corporate & Investment Banking
Università Parthenope di Napoli