Molti pensano che il lavoro intellettuale, centrato sull’applicazione di capacità cognitive ed emotive, sarà messo in crisi dall’intelligenza artificiale.  

Sulle attività che presuppongono intelligenza emotiva, penso che l’Intelligenza Artificiale inciderà in misura marginale e presumibilmente così sarà per parecchio tempo. Al contrario, per gli aspetti cognitivi, anche complessi, ci sono e si stanno affinando funzionalità che possono sostituire molte attività una volta prerogativa esclusivamente umana.  

In questo contesto quali sono, in ambito cognitivo, le capacità che vanno sviluppate nei collaboratori? Personalmente sono convinto che dobbiamo dedicare particolare attenzione alla formazione in generale ma soprattutto a quella riguardante la soluzione dei problemi e la presa di decisione. 

 

 L’IA sarà autonoma nel prendere decisioni e risolvere problemi?  

Non c’è dubbio che l’Intelligenza Artificiale dirà la sua nel campo del Problem Solving e Decision Making (come si usa dire), tuttavia penso che avrà una funzione potenziante più che sostitutiva. Ma perché?  

La soluzione dei problemi e la presa di decisione in azienda non sono attività “neutre”, pura applicazione di specifiche tecnicalità. Tutte le attività di giudizio in azienda infatti non derivano solamente dalla logica, ma impattano anche su aspetti valoriali, politici, strategici e di contesto.  

Decisioni e soluzioni debbono, ad esempio, fare i conti con i principi etici e sociali che l’azienda intende portare avanti e che vuole affiancare alla propria immagine per caratterizzarsi rispetto al pubblico e agli stakeholders. Le soluzioni e decisioni suggerite dall’IA non è detto che ne tengano conto. La soluzione più logica non sempre è la migliore. Per questo è inevitabile il controllo del collaboratore.  Questi si avvarrà probabilmente dei più sofisticati sistemi di valutazione e di previsione di impatto basati su Intelligenza Artificiale, ma la decisione finale sarà sua. La stessa cosa accadrà per garantire l’ottemperanza alle politiche aziendali, alle strategie di impresa e alle valutazioni di opportunità. 

Rimane determinante in questi casi quella capacità umana di combinare volontà, elementi emotivi e valutazioni che non promanano solamente dalla logica ma che tengono conto di situazioni e conseguenze più compresse. 

E’ lo stesso motivo che induce ad avere un controllo umano ad esempio sulle diagnosi cliniche anche se queste si possono avvalere, con l’AI, di casistiche e conoscenze di vastità non raggiungibile da una persona umana. Gli operatori sanitari si avvarranno sicuramente  di sistemi intelligenti, ma per il momento noi continuiamo a preferire che siano filtrati da un medico. 

 

Conviene prepararci oggi sulle tematiche di Problem Solving e Decision Making 

E’ quindi fondamentale diffondere in azienda cultura sulle tematiche di Problem Solving e Decision Making sia approfondendo le tradizionali tecniche e metodologie che mettendole soprattutto in relazione con gli aspetti etici, valoriali, di coinvolgimento emotivo, di politica e di strategia aziendale. 

L’Intelligenza Artificiale non ci sostituirà ma ci costringerà ad affrontare il lavoro in un’ottica più sofisticata e complessa di prima. Dobbiamo prepararci fin da ora. 

 

angelo.pasquarella@projectland.it