BENEFIT, CLIMA AZIENDALE, POLITICHE RETRIBUTIVE E SISTEMA PREMIANTE
Un grande cambiamento culturale ha attraversato la generazione Z o Centellians rappresentata dai ragazzi nati a cavallo degli anni 2000.
Sono i ragazzi che, almeno per due anni nel periodo della Pandemia, hanno svolto la loro vita e i loro studi, mentre tutto era chiuso e l’unico strumento di accesso verso la socialità, ma anche verso la cultura, il divertimento e il lavoro erano uno smartphone, un tablet o un computer.
Quella fase, per la Generazione Z, ha messo in discussione i punti di riferimento tradizionali: le basi sulle quali si era costruita la nostra società e i nostri valori tradizionali focalizzati sul lavoro a tutti i costi, le garanzie e le tutele collettive, ma anche il senso di appartenenza e i sacrifici.
Forse l’isolamento ha favorito un ripensamento sulle priorità. I punti di riferimento della cultura occidentale liberale si sono consolidati. L’inverno demografico e il fenomeno migratorio hanno poi obiettivamente favorito un’integrazione nell’ambito giovanile e studentesco ben maggiore che nel mondo degli adulti. Per la Generazione Z le diversità sono considerate parte della società stessa, basti pensare all’approccio e alla tolleranza verso le differenze di genere e agli orientamenti sessuali.
Quali sono le nuove priorità per la Generazione Z?
Un vero e proprio ripensamento sulla scala dei Valori che ha imposto anche alle Imprese un riposizionamento delle priorità da offrire per attrarre e ritenere i Talent.
In gran parte delle aziende si è proceduto all’adozione di codici etici e di comportamento, che hanno sostituito i vecchi “dress code” che imponevano regole da rispettare per un abbigliamento formale in azienda ormai desueto e superato.
Formazione, Flessibilità, Opportunità di crescita professionale, Dinamismo, ma anche Etica e Attenzione alla sostenibilità, sembrano essere le qualità più apprezzate che i giovani ricercano in un’azienda dove lavorare.
Dunque per i giovani l’attrazione retributiva ha perso “appeal”? No, ma quella parte di salario garantito dalla contrattazione sindacale, che pur continuando a rappresentare uno dei punti di riferimento, non appare prioritaria e non viene più considerata come aspetto centrale della retribuzione complessiva.
Il nuovo modello organizzativo
Il “Lockdown”, il lavoro da remoto (Smart working), ma anche la Didattica A Distanza (DAD), hanno introdotto possibilità che solo prima della pandemia nessuno immaginava possibile, sia per difficoltà tecniche che invece si sono dimostrare efficaci, sia per la “necessità” di controllo dell’attività e di produttività.
Quell’esperienza drammatica e sconvolgente ha favorito ed accelerato un processo di cambiamento nel modo di lavorare che tutt’oggi incide sul modello organizzativo delle imprese e sulle aspettative di lavoro dei dipendenti.
Le imprese che attraggono maggiormente i Talent, gli High Potential, sono quelle che hanno saputo adeguarsi rapidamente al nuovo modo e alla nuova cultura del lavoro.
Nella scelta dell’azienda dove lavorare vengono considerati i Benefit (Welfare), le Flessibilità del lavoro, lo Smart Working, la Formazione e le Opportunità di sviluppo professionale e di Carriera, il Clima aziendale partecipativo e orizzontale e Politiche retributive basate su un sistema premiante che valorizzi i risultati.
E’ significativa la decisione di alcune Società nel nostro Paese, di nominare un People Value & Engagement Manager con il compito di realizzare concretamente il concetto di “The Best Place to Work” sviluppando una rete di supporto per i dipendenti per tutte le problematiche di Work Life Balance attraverso la ricerca di flessibilità e strumenti che possano consentire al dipendente di conciliare il lavoro con le esigenze che si possono verificare nel corso della vita, come l’assistenza di Care Giver per i propri cari, le esigenze di carattere genitoriale, oppure per il benessere fisico, psicologico e finanziario.
Modelli e Sistemi che sempre di più identificano ruolo e responsabilità sociale delle aziende del futuro e che sicuramente entrano nella nuova cultura delle giovani generazioni, e non solo…
Riccardo Billi
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